sabato 22 gennaio 2011

Vallanzasca - Gli Angeli Del Male (Tremendina Recensione)

VALLANZASCA, GLI ANGELI DEL MALE voto: ★ ★ ★ ★ 

Il primo ricordo che mi viene in mente se penso a Vallanzasca è questo: mio padre, in gioventù un po' somigliante al famoso bandito della Comasca, mentre si fa la barba. Alla fine mostra orgoglioso un paio di baffetti biondi con gli angoli in giù a mia madre e le dice ridendo: vedi, sembro proprio Vallanzasca! 


il vero Renato Vallanzasca, la sua banda imperversò nel Nord Ovest per gran parte degli anni 70 e l'inizio dell'80.




Vallanzasca, Gli Angeli Del Male 
REGIA: Michele Placido
SCENEGGIATURA: Michele Placido, Kim Rossi Stuart, Antonio Leotti, Toni Trupia, Andrea Leanza, Antonella D'Agostino
ATTORI: Kim Rossi Stuart, Valeria Solarino, Filippo Timi, Gaetano Bruno, Francesco Scianna, Paz Vega, Moritz Bleibtreu, Federica Vincenti, Lino Guanciale, Nicola Acunzo, Stefano Chiodaroli, Giorgio Careccia, Monica Barladeanu, Gerardo Amato, Paolo Mazzarelli, Lorenzo Gleijeses, Marica Gungui, Adriana De Guinn

TRAMA:
Renato, il bel Renee (come lo definiranno i giornali e le sue innumerevoli ammiratrici) nasce in provincia di Milano nel 1950. Gli viene imposto il cognome della mamma perché il padre è già sposato con figli (la legge sul divorzio viene votata nel 1970). Tutto sommato non ci sarebbero i presupposti per un futuro di criminalità, eppure già all'età di 8 anni Renato comincia a far parlare di se: insieme ad altri amichetti e uno dei fratelli che il padre ha avuto dal precedente rapporto, libera gli animali di un circo provocando il panico generale. Quella bravata gli costa l'allontanamento dai genitori. Viene affidato ad una zia che abita nel quartiere Giambellino e lì comincia a mettere su la sua banda di piccoli delinquenti.
Ma il fatto, per ammissione dello stesso Renee, che gli cambia la vita e forse lo spinge definitivamente sulla via della criminalità è l'omicidio del fratello. Da quel momento Vallanzasca rivela tutta la sua personalità carismatica a capo della banda della Comasina. Rapine, rapimenti, omicidi e soldi, molti soldi che girano per le loro tasche. Tuttavia c'è anche il rovescio della medaglia: arresti, detenzioni durissime (Placido mette l'accento sulla violenza che spesso i detenuti subiscono dalle guardie carcerarie), le lettere delle ammiratrici (ne sposerà una, Giuliana Brusa, nel 1979) e i tradimenti dei "fratelli" di banda. Fino all'ennesima evasione rocambolesca, nel 1987, dall'oblò del traghetto che lo stava portando in Sardegna.
Anche se la storia di Renato Vallanzasca non è finita il film stoppa l'immagine sul suo sorriso beffardo dopo aver pronunciato la storica frase al giovane carabiniere che l'aveva fermato per un normale controllo: Stasera hai fatto tredici. Sono Renato Vallanzasca! 



Kim Rossi Stewart è Renato Vallanzasca 


Come per Romanzo Criminale, Michele Placido ha operato una ricostruzione della memoria storica popolare, con un taglio graffiante e incalzante. Proprio com'erano gli anni 70: graffianti ed incalzanti. Mentre nel film che raccontava la storia della Banda della Magliana Placido ha puntato soprattutto sul "gruppo", sull'iniziale coesione d'intenti dei membri della banda che poi finirono per combattersi l'uno con l'altro, in questo Angeli Del Male il fulcro è uno solo: Renato. La sua figura, forse un po' troppo romanzata (l'ha affermato anche lo stesso Vallanzasca) svetta su tutto: sugl'altri protagonisti, sulle forze dell'ordine che lo combatteranno per quasi due decenni tra rapine, sequestri, processi ed evasioni, emerge sul mondo di allora: i turbolenti e pericolosi Anni di Piombo.
Per capire Renato Vallanzasca occore inquadrarlo nel suo mondo e nel suo tempo. Michele Placido mette in evidenza la differenza profonda tra questo lombardo rappresentante di una "mala" che non c'è più e la nuova criminalità nascente, la Banda della Magliana. Anche se, forse, ne fa uso, Renato non vende droga, per esempio, a differenza di Dandi, Freddo e compagni. Due mondi: Roma e Milano, contemporanei ma distanti anni luce.
Rappresentativa una frase mentre la banda si accinge a portar via la vittima di un sequestro, alla moglie di costui dice: signora non si preoccupi, la prenda come una specie di protezione, pensi se finiva nelle mani dei sardi o dei calabresi. Anche nel mondo criminale Vallanzasca è un cane sciolto, non fa affari con la mafia e i suoi rapporti tempestosi con Francis Turatello (esponente della mafia in Lombardia) non sono tuttora molto chiari, sembrano essersi limitati alla stima fra banditi d'onore.

In ogni modo è un film che vale la pena di vedere, sia per quelli che hanno la mia età e sentivano parlare di lui al telegiornale, quelli che l'immaginavano come unaprimula rossa del nord Italia, sia per i più giovani, come spunto per approfondire il significato che certi personaggi hanno avuto nella storia degli "anni di piombo".



la scheda del film su wikipedia
articolo originale postato sul gruppo Amici del Cinema BELLO
articolo originale di misstremendina, potete copia-incollare ma per favore citate la fonte.

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